venerdì 21 agosto 2009

Diritti e doveri di una Silvia qualunque.

Oggi ho provato vergogna di me stessa. Perchè? Perchè gli Afghani sono andati a votare nonostante ci siano stati 73 attacchi in 15 province. Le vittime degli attacchi sono state 26 tra le quali sei ragazze di una stessa povera famiglia di Kandahar la cui casa è stata centrata da un razzo. Il ministero della Difesa ha reso noto che tra le vittime vi sono otto militari e che in totale gli incidenti registrati nella giornata di voto sono stati 135. Il ministro dell'Interno ha annunciato che sono rimasti uccisi anche «nove civili innocenti e nove agenti di polizia». Ma nonostante la paura, la gente si è messa in coda per eleggere il nuovo presidente del Paese.
Gli Afghani sono andati a votare mettendo a repentaglio la propria vita, hanno votato per cambiare e forse migliorare il paese di cui sono cittadini. Sono andati a votare in 17 milioni. Lasciate che provi vergogna di me stessa. Non ho votato nelle ultime due elezioni governative, ho scelto di non votare rinunciando volontariamente e consapevolmente ad un mio diritto e dovere. Ho sbagliato ma ero troppo presa dalla mia insoddisfazione e stanchezza e rabbia e disgusto per la nostra casta. Ed invece avrei dovuto farlo, perchè porca puttana in Italia le donne possono votare solo dal 1946 e perchè il voto è uno dei pochi modi che abbiamo per decidere cosa sia democratico e cosa no. Ci ho rinunciato per mancanza di passione e per pigrizia. E oggi mentre pranzavo ho visto alcune donne afghane in tv, avvolte in un burqa azzurro, sembrano quasi fantasmi a guardarle da fuori. Eppure non lo sono. Hanno il potere di cambiare le cose e possono far sentire la propria voce attraverso il voto. Forse qui il fantasma sono io, anche se non indosso il burqa e non vengo minacciata di morte se decido di esprimere un voto che mi spetta di diritto.

Quindi si, lasciate che mi vergogni di me stessa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

tutto questo xke siamo in italia...seb bo frost

elena71 ha detto...

Mio cognato è stato diverso tempo in missione in Afhganistan ( non so mai dove piazzare quella cazzarola di h)e ha condiviso con me foto e racconti.

Per noi, credo sia impossibile, o almeno molto difficile capire cosa celano quei burka.

Non possiamo leggere in quegli occhi che hanno visto ciò che è umanamente impossibile accettare.

Eppure quanta dignità tra terra, sangue e fogne a cielo aperto.