sabato 18 ottobre 2008

Quando il virtuale incontra il reale.

Francamente non sono una grande appassionata dei rapporti virtuali; è molto difficile che io mi affezioni a qualcuno conosciuto sul web(con le dovute eccezioni comunque...). Mi piace frequentare i forum ma non le chat ed il più delle volte il mio interesse per le persone che stanno dall'altra parte dello schermo finisce con un semplice click. Però succede anche che alcune persone siano particolarmente simpatiche o interessanti, ed allora si decide di incontrare chi abbiamo sempre chiamato con un nickname, ed è quello che è successo a me. Ieri sera ho incontrato 4 persone che ho"conosciuto"su un forum molto famoso. L'impatto? Molto positivo sin da subito, una conferma di quello che già avevo percepito di loro comunicando attraverso lo schermo. Però...c'è anche chi invece mi ha comunicato una sensazione di disagio fin dal principio. Avete mai parlato con una persona pensando"questo ha qualcosa che non va"? A me è successo e non mi sono tolta di dosso questa spiacevole sensazione per tutta la serata. Forse una leggera balbuzie, forse qualche parolaccia e doppio senso di troppo, forse qualche battuta molto infantile...fatto sta che non mi sono sentita a mio agio...e mi chiedo come una persona possa sembrare così brillante dietro uno schermo e così inquietante nella realtà(e badate bene che non parlo di aspetto estetico). E' un aggettivo troppo forte inquietante? Sarà, ma non riesco a trovarne uno più adatto di questo.

lunedì 13 ottobre 2008

Quando sai già che non te ne frega un cazzo.

Vi è mai capitato di incontrare un vecchio amico per strada, di aver parlato del più e del meno sciorinando tutte le frasi di circostanza che vi vengono in mente e di aver proseguito per la vostra strada non senza la fatidica frase"oh allora poi ci sentiamo e usciamo assieme qualche volta, magari per un caffè o un aperitivo così mi racconti un po' cosa stai facendo". Voi annuite scioccamente con la testa e già pensate" ma che cazzo me ne frega di raccontarti la mia vita e di ascoltare le novità che riguardano la tua?". Ecco, più o meno è quello che è successo a me quando grazie ad msn e al facebook ho "riallacciato"i rapporti con una vecchia amica di liceo. Incomprensioni e litigi adolescenziali a parte grazie ai nuovi strumenti di comunicazione si è deciso di incontrarci dopo circa 6 anni di silenzio totale per raccontarci un po' come siamo cresciute, cosa stiamo facendo, se siamo fidanzate/incinte/ingrassate/sposate/disoccupate ecc. Però...arrivata la fatidica settimana mi sono resa conto di non avere alcuna voglia di incontrare questa persona ma per non essere scortese ho confermato l'appuntamento e indovinate cosa è successo? E' stata lei stessa ad inventare una scusa per sviare l'incontro. Parliamoci chiaro, era una scusa bella e buona quella del salone nautico perchè obiettivamente che cazzo ci capisce una donna di barche? Niente, però in quel momento il salone nautico le è sembrata l'unica ancora di salvezza...per rimanere in ambito marittimo. Nel dubbio ha anche aggiunto che il giorno dopo sarebbe andata da Ikea(di domenica di Ikea? O sei scema o mi auguro che sia una scusa) giusto per mettere le mani avanti ed essere proprio sicura di togliersi il problema. E allora perchè abbiamo fatto finta di essere interessate l'una all'altra? Bah...donne.

martedì 7 ottobre 2008

Buon Compleanno, Silvia.

Questo potrebbe sembrare un post in cui mi faccio gli auguri da sola(cosa che comunque ho fatto la mattina del 2 ottobre di fronte allo specchio)ma in realtà vuole solo descrivere la sensazione che provo ogni anno, quando mio padre si dimentica di telefonarmi. Chi sa qualcosa di me potrebbe obiettare che la telefonata è solo una goccia in un mare di disattenzioni e dimenticanze, eppure il giorno del mio compleanno è particolarmente doloroso. Mio padre non mi fa gli auguri di compleanno da quando io ne ho memoria, non mi ha mai detto"Buon Compleanno Silvia", forse non sa nemmeno quando sono nata. Può sembrare una sciocchezza, una cosa infantile aspettare che il proprio padre mandi un sms o faccia una telefonata ma non importa. Mio padre non mi chiama da mesi, non sa come sto, non chiede di me a mia madre o a mia sorella, non sa se ho bisogno di lui. Mi passa dei soldi e basta. Mio padre pensa che basti questo per essere un buon padre. Non ha mai partecipato ad una festa di compleanno nè mia nè di mia sorella, nè mi ha mai fatto un regalo che non fossero le 50000 lire buttate sul tavolo prima di andare a letto. Però...forse ingenuamente, forse scioccamente ogni anno spero che si ricordi di farmi gli auguri, ed ogni anno fa male.
Arrivano sms da amici lontani, telefonate da mia madre e da mia sorella, auguri dai genitori di Emanuele ma non arriva mai una chiamata di mio padre. Penso che abbia ragione Freccia(chi ha visto Radiofreccia conosce la citazione) quando parlando alla radio dice- "Credo che ognuno di noi si meriterebbe un padre e una madre decenti con lui almeno finchè non si sta in piedi".
Io in piedi ci sto da sola, però un padre ed una madre decenti mi sarebbe piaciuto averli.