mercoledì 19 novembre 2008

Di Facebook e del Net

All'inizio era Internet, oppure solo il net. Agli albori della civiltà in rete erano prima di tutto le chat, caratterizzate da un nick name più o meno consono alla propria personalità ( che si aveva o che si avrebbe voluto avere). Vedovo girare invitanti "sottilette filanti" che poi, nella vita fuori dallo schermo, erano seriose e impeccabili proff di matematica, pure un po' freddine. Il dentro e fuori la chat, come rappresentazione del dentro e fuori lo schermo, ha creato linghi dibattiti su un nonluogo di mezzo quasi border line in certi casi, sui luoghi virtuali. In chat principalmente si andava per il fascino insostenibile di indossare un altro nome, e in qualche modo un'altra vita, pronti ( più o meno) a incontrare il mistero e l'ignoto un po' giocando a mosca cieca, e altrettanti misteriosi nick, incontri a suon di tastiera, che poi prendevano voce via telefono, immagini in pixel e fisicità in incontri talvolta deludenti, talvolta appaganti. Poi c'è stato l'avvento dei forum prima e dei blog successivamente: quasi un passo da privatizzazione dello spazio, inteso come "mettere dei confini" non tanto su quello che si dice, ma su come si dice. I blog, seppur nella maggior parte dei casi liberissimi diari personali, hanno dato sfogo, come del resto i forum, a vene di scrittura che aspettavano di esplodere e al contempo, nei confronti del ricevente della comunicazione hanno indotto una definita cernita: si frequenta un blog se l'argomento o il modo di scrivere ci interessa, oppure se conosciamo la persona. Nel blog si sceglie maggiormente, E poi arriva face book, passando per Second life. Sto prendendo confidenza con questo sistema di comunicazione via web che credo sia venuto alla ribalta in questo ultimo mese grazie soprattutto all'Onda studentesca. In realtà seppure apparentemente è un altro luogo in cui dire al mondo che ci siamo, se osservato come tipi di moto, è il contrario della chat: in chat si andava vestiti di un nick in cerca di sconosciuti, in facebook si va in genere con nome e cognome e tanto di foto alla ricerca del passato, frugando tra amici persi di vista e compagni di scuola da ritnracciare. I movimenti sono contrari: in facebook si va verso il passato per vedere come è coniugato oggi, si va più schiettamente con alcuni dati "reali" per essere rintracciati, si va sul sicuro perchè si cerca ciò che si conosce e l'allargamento dei confini è una scelta ponderata, forse, in qualche modo difende maggiormente ma si costituiscono dei gruppi di interesse, ed è questo il lato che mi ha colpito positivamente, si perseguono delle cause quasi come in second life, ma più reali forse...In chat si gioca a essere più teatranti, si cerca ciò che non si conosce, si hanno soprese, nel bene e nel male, forse si osa di più, ma si sparano anche più grosse, tuttavia in qualche modo è uno sguardo al futuro che supera le paure dell'altro...Al di là dello scherzoso titolo, il mio intervento non ha nessuna pretesa, se non quella di dare sfogo alla mia creativa curiosità: perchè mi interessa molto l'evoluzione dei luoghi di internet...per me sono un po' le città invisibili calviniane del nuovo millennio.