Coperte calde, luci spente e silenzio attorno al mio letto.
Ascolto la pioggia che si abbatte sulla casa, riempiendo le grondaie, bagnando i vestiti stesi ad asciugare, scuotendo piante, gatti di quartiere nervosi e lenzuola tese come banderuole bianche.
Ascolto le gocce che colano sulle tapparelle della mia finestra, larghe e impertinenti esplodono su tutto ciò che incontrano e non smettono di farmi pensare.
Penso a quando abitavo da mia nonna, mi svegliavo alle 6:30 del mattino per andare a scuola con mia sorella. Il pulmino ci veniva a prendere alle 7:15 quasi davanti a casa quando pioveva forte. E da mia nonna pioveva spesso forte. Io mi svegliavo qualche minuto prima che entrasse mia madre e accendesse la luce dicendoci"E' ora". Sempre con lo stesso tono di voce, con la stessa energica spossatezza di chi si alza presto e ha già preparato tutto per le sue figlie. Restavo qualche minuto sotto le coperte calde fatte da mia nonna, coperte di lana cucite a mano con gomitoli colorati. In quei minuti ascoltavo i rumori del paese appena sveglio. Un cane che abbaiava a chissà cosa, un gallo che ripeteva il suo buongiorno millenario nel pollaio di qualche donna, mia nonna che apriva la bocca della stufa per infilare un pezzo di legno secco e asciutto perchè da lì a poco saremmo scese io e la Paola per fare colazione con la zuppa di latte scaldata nel pentolino appoggiato sulla stufa di ghisa. E mia mamma, con quella tosse snervante dovuta alle sigarette, mia mamma che si aggirava per le stanze sistemando il letto, stirando i jeans a me o a mia sorella, sempre con la sigaretta accesa appoggiata su qualche mobile. Restavo sotto le coperte sbadigliando e aspettando che si svegliasse anche mia sorella. Ascoltavo la pioggia battere sulla tettoia della casa della Concetta, incessantemente, instancabilmente. E pensavo"ma come fa quella tettoia a resistere al peso di tutta quell'acqua?". Eppure quella tettoia è ancora lì, ed è l'unica cosa che rimane di tangibile. E'bastato un attimo per ricordare tutto questo. Una goccia di acqua piovana che batte su un vetro mi ha ricordato un periodo della mia vita che è passato, per sempre.
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