domenica 26 aprile 2009
Ode al Gatto
Gli animali furono
imperfetti, lunghi
di coda, plumbei
di testa.
Piano piano si misero
in ordine,
divennero paesaggio,
acquistarono nèi, grazia. volo.
Il gatto,
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso:
nacque completamente rifinito,
cammina solo e sa quello che vuole.
L'uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere le ali,
il cane è un leone spaesato,
l'ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia per rondine,
il poeta cerca di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole essere solo gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d'oro.
Non c'è unità
come la sua,
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione:
è una sola cosa
come il sole o il topazio,
e l'elastica linea del suo corpo,
salda e sottile, è come
la linea della prua di una nave.
I suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola
fessura
per gettarvi le monete della notte.
Oh piccolo
imperatore senz'orbe,
conquistatore senza patria,
minima tigre da salotto, nuziale
sultano del cielo
delle tegole erotiche,
il vento dell'amore
all'aria aperta
reclami
quando passi
e posi
quattro piedi delicati
sul suolo,
fiutando,
diffidando
di ogni cosa terrestre,
perché tutto
è immondo
per l'immacolato piede del gatto.
Oh fiera indipendente
della casa, arrogante
vestigio della notte,
neghittoso, ginnastico
ed estraneo,
profondissimo gatto,
poliziotto segreto
delle stanze,
insegna
di un
irreperibile velluto,
probabilmente non c'è
enigma
nel tuo contegno,
forse sei mistero,
tutti sanno di te ed appartieni
all'abitante meno misterioso,
forse tutti si credono
padroni,
proprietari, parenti
di gatti, compagni,
colleghi,
discepoli o amici
del proprio gatto.
Io no.
Io non sono d'accordo.
Io non conosco il gatto.
So tutto, la vita e il suo arcipelago,
il mare e la città incalcolabile,
la botanica,
il gineceo coi suoi peccati,
il per e il meno della matematica,
gl'imbuti vulcanici del mondo,
il guscio irreale del coccodrillo,
la bontà ignorata del pompiere,
l'atavismo azzurro del sacerdote,
ma non riesco a decifrare il gatto.
Sul suo distacco la ragione slitta,
numeri d'oro stanno nei suoi occhi.
mercoledì 22 aprile 2009
Impedimenti e desideri
Strano titolo per un post. Eppure mi sembra adatto per descrivere ciò che voglio dire questa sera. Non siete abituati ad una Silvia in versione malinconica ma questa sera invece mi sento proprio così. Malinconica. Perchè? Perchè domenica si sposa il mio ex ragazzo. Fabrizio. Nove anni di storia d'amore e circa ventidue di amicizia vera e di risate e guai e esperienze e vizi proibiti scoperti assieme. Ci conosciamo da quando eravamo due bambini che litigavano per chi dovesse fare la parte della guardia e chi del ladro, da quando eravamo tutt'uno col sellino della bicicletta. Abbiamo fatto troppe cose assieme, che non potrei elencare nemmeno se mi mettessi qui d'impegno a cercare di ricordare 20 estati ed altrettanti inverni della mia vita. E poi ci siamo innamorati. A 15 anni e qualche mese mi sono innamorata di questo ragazzo romano, che vedevo solo nelle vacanze e a cui pensavo spesso. E lui mi ha ricambiato con la passione tipica dei quindicenni, in cui non esistono progetti e scadenze ma solo dichiarazioni d'amore eterne e totalitarie, che includono frasi come "ti amerò per sempre" e "senza di te morirò". Abbiamo aspettato che arrivasse il suo diploma ed è venuto a vivere con me, in casa mia. Un anno bellissimo, il mio anno della maturità. Ricordo che veniva a prendermi a scuola con la sua Clio, e mi sembrava bellissimo coi suoi capelli corti e i jeans attillati. E dopo il diploma, finalmente a Roma. Per vivere una storia d'amore non più fatta di distanze, attese, treni, vacanze estive e natalizie dai giorni contati e dagli addii tristi e disperati. Forse proprio Roma ha dato inizio alla fine della nostra storia. Alti e bassi, piccoli screzi, ruotine, noia e piccole scappatelle da parte di entrambi, eppure sempre assieme...nonostante tutto. Poi arriva Elena e Fabrizio mi lascia, sono quasi sollevata. Sono mesi che non va più, non si fa l'amore, non si ride, non si ha più voglia di stare assieme...e io ho conosciuto Emanuele e ho capito di non amarlo più.
E ora? Si sposa. Con Elena. Domenica. Vorrei poter essere lì con lui, poter essere al suo matrimonio e poter augurargli con tutto il cuore di essere felice accanto a lei. Vorrei poter guardarlo mentre pronuncia il suo Sì, il Sì più importante della sua vita, quello che cambierà tutto e che renderà tutto maledettamente serio. Forse sposarsi è un po' come tornare quindicenni, quando dici "Ti amerò per sempre" e lo pensi con tutto te stesso e con la forza dei tuoi quindici anni. Forse si torna bambini e quel sì pronunciato davanti a Dio e davanti a tutti i tuoi parenti è un Sì totalitario ed eterno. Non lo so, però vorrei poterci essere.
Auguri Fabrizio. Sii felice.
E ora? Si sposa. Con Elena. Domenica. Vorrei poter essere lì con lui, poter essere al suo matrimonio e poter augurargli con tutto il cuore di essere felice accanto a lei. Vorrei poter guardarlo mentre pronuncia il suo Sì, il Sì più importante della sua vita, quello che cambierà tutto e che renderà tutto maledettamente serio. Forse sposarsi è un po' come tornare quindicenni, quando dici "Ti amerò per sempre" e lo pensi con tutto te stesso e con la forza dei tuoi quindici anni. Forse si torna bambini e quel sì pronunciato davanti a Dio e davanti a tutti i tuoi parenti è un Sì totalitario ed eterno. Non lo so, però vorrei poterci essere.
Auguri Fabrizio. Sii felice.
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sabato 4 aprile 2009
Strane e-mail...
Chi mi conosce sa quanto sia una persona curiosa. Non potevo certo essere da meno oggi, quando controllando la mia posta elettronica( di un account che non uso spesso) ho visto che c'era un messaggio di posta non letto. Ho pensato si trattasse di un messaggio di qualche ragazza interessata all'annuncio che ho messo su vari siti internet per una stanza singola che si libererà tra poche settimane( a proposito, miei ipotetici lettori, se foste interessati sappiate che è ancora libera...la stanza, non la coinquilina). Ed invece leggo l'oggetto della mail che mi ha incuriosito e strappato un sorriso; era Non "venire" più troppo presto!!! Il verbo venire era virgolettato, proprio a sottintenderne il senso figurato. Ho aperto la mail e quindi ho letto quanto segue:
Le opinioni dei nostri clienti:
- Il sesso porta piu soddisfacimento. Lo stress e la tensione sono spariti. Lei non si rattrista piu, ora io non temo, che saro costretto a negare. E` una sensazione fisica sbalorditiva, dopo la quale segue lo stesso sentimento profondo.
- La cosa migliore del Vi e` la sicurezza della possibilita di «volare con autopilota»,
rilassandosi e senza la necessita` dell’entrare nel merito di quel fatto, che il pene continua a trovarsi in posizione verticale, anche quando tu sei interrotto (i figli battano alla porta della camera da letto, il cane abbaia, il preservativo scivola). Quando prendi coscienza del Vi, questo puo anche stare un grande regalo per la compagna. C’e solo un consiglio: non le dica, che lei prende il Vi: l’apprezzamento di se’ stesso femminile e` anche molto suscettibile.
- confezione confidenziale
- pagamento confidenziale
- non richiedela visita medica
- consultazione medica telefonica gratis
- non c’e bisogno di aspettare a lungo – la consegna nel corso di 2-3 giorni
- ordinazione comoda e confidenziale nel regime di online.
- Online -negozio di licenza
- nessuna spesa nascosta
Ordini oggi e dimentichi delle sue delusioni, delle lunghe paure del rifiuto e le situazioni dolorose ripetibili.
E' o non è una perla di saggezza rara? Quell'italiano un po' titubante, quelle frasi sconnesse e quel virgolettato"volare con autopilota" sono o non sono elementi tali da dover per forza essere condivisi con voi tutti?
Ringraziatemi pure amici, so di avervi regalato cinque minuti di godimento, che non saranno come "venire" con il Vi, ma che vi renderanno meno nervosi anche se foste interrotti dai vostri figli che battano alla porta o dal preservativo che scivola( che cazzo di presertavo usate???)
E...shhh...non ditelo a lei che è suscettibile!!!!
Le opinioni dei nostri clienti:
- Il sesso porta piu soddisfacimento. Lo stress e la tensione sono spariti. Lei non si rattrista piu, ora io non temo, che saro costretto a negare. E` una sensazione fisica sbalorditiva, dopo la quale segue lo stesso sentimento profondo.
- La cosa migliore del Vi e` la sicurezza della possibilita di «volare con autopilota»,
rilassandosi e senza la necessita` dell’entrare nel merito di quel fatto, che il pene continua a trovarsi in posizione verticale, anche quando tu sei interrotto (i figli battano alla porta della camera da letto, il cane abbaia, il preservativo scivola). Quando prendi coscienza del Vi, questo puo anche stare un grande regalo per la compagna. C’e solo un consiglio: non le dica, che lei prende il Vi: l’apprezzamento di se’ stesso femminile e` anche molto suscettibile.
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E' o non è una perla di saggezza rara? Quell'italiano un po' titubante, quelle frasi sconnesse e quel virgolettato"volare con autopilota" sono o non sono elementi tali da dover per forza essere condivisi con voi tutti?
Ringraziatemi pure amici, so di avervi regalato cinque minuti di godimento, che non saranno come "venire" con il Vi, ma che vi renderanno meno nervosi anche se foste interrotti dai vostri figli che battano alla porta o dal preservativo che scivola( che cazzo di presertavo usate???)
E...shhh...non ditelo a lei che è suscettibile!!!!
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