venerdì 23 gennaio 2009
Quando uno scrittore ti entra nel cuore
Vi è mai successo di entrare in una biblioteca, o in una libreria, e di rimanere folgorati da un libro? A me è successo, e probabilmente non sono nemmeno la prima ad essere rimasta affascinata, quasi ipnotizzata, da John Fante. Non sono la prima perchè la prefazione di" Chiedi alla polvere"è stata scritta da Charles Bukowski, che ha definito John Fante come il narratore più maledetto d'America. Ho preso tra le mani questo libro per puro caso, nella biblioteca comunale a pochi km da casa mia. Cercavo un libro un po' diverso dal solito, magari di un autore americano di nicchia...e mi sono ritrovata con "Chiedi alla polvere" aperto alla prima pagina. Mi ha investito con il suo linguaggio a tratti poetico e a tratti crudo e realistico, mi ha fatto innamorare di Arturo Bandini e di Camilla Lopez, ho seguito l'improbabile storia d'amore tra questo scrittore di origini italiane e questa cameriera messicana cocciuta ed orgogliosa quasi quanto Arturo. Ho letto questo libro innamorandomi di John Fante, delle sue imprecazioni in italiano, della sua comicità grottesca e dell'intensità dei suoi personaggi, talmente veri da essere quasi commoventi. Ho finito questo libro cercandone subito altri e leggendo"Full of life" "A ovest di Roma" "La confraternita del Chianti" e trovandoli veramente intensi. John Fante sa commuovere senza sdolcinature e sa far ridere raccontare cose banali, ma spudoratamente vere. Se passate di qui, ricordatevi di John Fante...e leggetelo, leggetelo e poi venitemi a ringraziare.
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